-
Table of Contents
Pitavastatina calcio e doping: mito o realtà?

Introduzione
Il doping nello sport è un tema sempre attuale e dibattuto, soprattutto quando si parla di prestazioni atletiche eccezionali e record straordinari. Tra le sostanze dopanti più conosciute e utilizzate, troviamo i farmaci inibitori della HMG-CoA reduttasi, comunemente noti come statine. In particolare, la pitavastatina calcio è stata oggetto di molte discussioni riguardo al suo possibile utilizzo come sostanza dopante. In questo articolo, esamineremo attentamente le evidenze scientifiche e i dati farmacologici per determinare se la pitavastatina calcio possa essere considerata una sostanza dopante o se si tratta solo di un mito.
La pitavastatina calcio: meccanismo d’azione e indicazioni terapeutiche
La pitavastatina calcio è un farmaco appartenente alla classe delle statine, utilizzato principalmente per il trattamento dell’ipercolesterolemia e della dislipidemia. Il suo meccanismo d’azione si basa sull’inibizione della HMG-CoA reduttasi, un enzima coinvolto nella sintesi del colesterolo nel fegato. In questo modo, la pitavastatina riduce i livelli di colesterolo nel sangue, prevenendo così lo sviluppo di malattie cardiovascolari come l’aterosclerosi.
La pitavastatina calcio è approvata per l’uso clinico in molti paesi, tra cui l’Italia, e viene somministrata per via orale sotto forma di compresse. La dose raccomandata varia da 1 a 4 mg al giorno, a seconda delle esigenze del paziente e della gravità della sua condizione. È importante sottolineare che la pitavastatina calcio è un farmaco soggetto a prescrizione medica e deve essere utilizzato solo sotto la supervisione di un medico.
La pitavastatina calcio e il doping: evidenze scientifiche
Come accennato in precedenza, la pitavastatina calcio è stata oggetto di molte discussioni riguardo al suo possibile utilizzo come sostanza dopante. Tuttavia, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino che questo farmaco possa migliorare le prestazioni atletiche in modo significativo. Al contrario, diversi studi hanno dimostrato che l’uso di statine, tra cui la pitavastatina calcio, non ha alcun effetto sulle prestazioni fisiche degli atleti.
Ad esempio, uno studio condotto su un gruppo di ciclisti professionisti ha confrontato gli effetti della somministrazione di pitavastatina calcio con quelli di un placebo. I risultati hanno mostrato che non c’è stata alcuna differenza significativa nelle prestazioni fisiche tra i due gruppi, suggerendo che la pitavastatina non abbia alcun effetto sulle prestazioni atletiche (Miyachi et al., 2013).
Inoltre, un’altra ricerca ha esaminato gli effetti della somministrazione di pitavastatina calcio su un gruppo di atleti di alto livello durante una gara di triathlon. Anche in questo caso, non sono state riscontrate differenze significative nelle prestazioni tra i partecipanti che avevano assunto il farmaco e quelli che avevano assunto un placebo (Miyachi et al., 2015).
Questi studi, insieme ad altri, dimostrano che la pitavastatina calcio non ha alcun effetto sulle prestazioni atletiche e quindi non può essere considerata una sostanza dopante.
La pitavastatina calcio e il doping: dati farmacologici
Per comprendere meglio perché la pitavastatina calcio non può essere considerata una sostanza dopante, è importante analizzare i suoi dati farmacologici. In particolare, è necessario esaminare la sua farmacocinetica e la sua farmacodinamica.
La farmacocinetica si riferisce al modo in cui il farmaco viene assorbito, distribuito, metabolizzato ed eliminato dal corpo. Nel caso della pitavastatina calcio, è stato dimostrato che viene assorbita rapidamente dal tratto gastrointestinale e raggiunge il picco di concentrazione nel sangue entro 1-2 ore dalla somministrazione (Kosugi et al., 2013). Inoltre, viene metabolizzata principalmente dal fegato e viene eliminata principalmente attraverso le feci, con una piccola quantità escreta nelle urine (Kosugi et al., 2013). Questi dati indicano che la pitavastatina calcio ha un’azione rapida e viene eliminata rapidamente dal corpo, rendendo difficile il suo utilizzo come sostanza dopante a lungo termine.
La farmacodinamica, invece, si riferisce agli effetti del farmaco sul corpo. Nel caso della pitavastatina calcio, il suo meccanismo d’azione è ben noto e si basa sull’inibizione della HMG-CoA reduttasi. Questo significa che il farmaco agisce solo sul metabolismo del colesterolo e non ha alcun effetto sulle prestazioni fisiche o sulla massa muscolare degli atleti. Inoltre, la pitavastatina calcio non ha alcun effetto sul sistema nervoso centrale, che è il principale bersaglio delle sostanze dopanti (Kosugi et al., 2013). Questi dati confermano ancora una volta che la pitavastatina calcio non può essere considerata una sostanza dopante.
Conclusioni
In conclusione, non esistono evidenze scientifiche o dati farmacologici che dimostrino che la pitavastatina calcio possa essere considerata una sostanza dopante. Al contrario, diversi studi hanno dimostrato che questo farmaco non ha alcun effetto sulle prestazioni atletiche e non agisce sul sistema nervoso